Focus on
Erwan e Ronan Bouroullec
i Fratelli Bouroullec, lavorano in team dal 1999 e in meno di dieci anni hanno rinnovato l’immagine del design francese. Creando oggetti poetici con pochi elementi e un vocabolario ridotto all’osso. Alla ricerca della semplicità. Che non ha niente a che vedere col minimalismo. Definizione che non spiega la ricchezza della loro produzione né l’uso di un repertorio formale originale. Fondamentale, agli esordi, l’incontro con Giulio Cappellini al Salone del Mobile di Parigi del 1997. È l’inizio di una ascesa fulminea: costellata di premi, riconoscimenti e mostre. La notorietà arriva nel 2000: lo stilista giapponese Issey Miyake affida ai due l’allestimento di un celebre store. Nel 2002 è la consacrazione: sono Creatori dell’anno al Salon du Mueble di Parigi, e protagonisti assoluti di una mostra al London Design Museum. Attualmente disegnano per Cappellini, Vitra, Kartell, De Vecchi, Magis, Habitat, Kréo Gallery e Ligne Roset. Il progetto di cui sono più fieri è Joyn, prodotto da Vitra: un sistema modulare per ufficio con cui ognuno può comporre il proprio paesaggio. L’olandese Rem Koolhaas, guru dell’architettura contemporanea, ha deciso di adottarlo nella biblioteca di Seattle.
Alcuni lavori:
Baguette di Magis
Piano sottile, struttura esile, linea essenziale: sono le caratteristiche del tavolo Baguette, firmato da Ronan & Erwan Bouroullec per Magis. Basato sulla riduzione drastica di materiali e elementi di assemblaggio, è un tavolo leggero e minimale, adatto sia nell’ambiente domestico che per usi contract. Intelligente e perfettamente controllato, il design dell’elemento prevede un piano rettangolare dagli angoli smussati e una struttura agile e snella che punta su un effetto grafico e dinamico. Proposto in più varianti, le finiture puntano a rafforzare lo stile sobrio dell’arredo. La base e la traversa che sostiene il top sono in alluminio lucido o verniciate in nero e in bianco, mentre il piano è disponibile in vetro trasparente o colorato in massa, in ardesia italiana, in quarzite o in MDF.
Losanges di Nanimarquina
Conosciuto principalmente per la bellezza e l’originalità dei tappeti, il brand spagnolo Nani Marquiña collabora questa volta con delle vere e proprie star del design. Parliamo dei fratelli Bouroullec, che continuano sul loro percorso di semplicità ed eleganza con la loro nuova collezione Losanges. Tecnicamente complessa, la collezione reinterpreta con grande abilità il tradizionale tappeto persiano attraverso l'antica tecnica manuale del kilim. Prevede la combinazione di 13 diversi colori proposti nella forma geometrica del rombo, una grande sfida anche per gli artigiani del Nord del Pakistan. Filata a mano, la lana afghana consente di ottenere particolari tonalità e sfumature uniche che rendono ogni rombo diverso e ogni tappeto un pezzo unico. Inediti anche per la forma e per il trattamento elaborato dei contorni, i tappeti Losanges sono previsti in due diversi formati.
Vegetal Chair di Vitra
Da Vitra una sedia in cui le forme sembrano derivare direttamente dalla natura. Frutto di una lunga sperimentazione, la Vegetal Chair di Ronan e Erwan Bouroullec si ispira alle strutture presenti nei giardini del 20 secolo, in cui le giovani piante venivano regolarizzate nella crescita per formare elementi architettonici e arredi. Realizzata in materiale plastico, la scocca tondeggiante si compone di strutture ad asta che si collegano su tre livelli, come un intreccio fitto di rami in perenne sviluppo. L’effetto mimetico è suggerito anche nelle gambe, che si diramano a formare la solida base d’appoggio. Pensata per un utilizzo universale, Vegetal nasce come sedia outdoor, ma può arredare indifferentemente ambienti living o terrazzi, grazie all’estrema comodità e al suo disegno poetico e decorativo. Stabile e durevole, è disponibile in una gamma di colori soft che va dal verde foresta ai toni mauve e grigi.
Papyrus di Kartell
Da Vitra una sedia in cui le forme sembrano derivare direttamente dalla natura. Frutto di una lunga sperimentazione, la Vegetal Chair di Ronan e Erwan Bouroullec si ispira alle strutture presenti nei giardini del 20 secolo, in cui le giovani piante venivano regolarizzate nella crescita per formare elementi architettonici e arredi. Realizzata in materiale plastico, la scocca tondeggiante si compone di strutture ad asta che si collegano su tre livelli, come un intreccio fitto di rami in perenne sviluppo. L’effetto mimetico è suggerito anche nelle gambe, che si diramano a formare la solida base d’appoggio. Pensata per un utilizzo universale, Vegetal nasce come sedia outdoor, ma può arredare indifferentemente ambienti living o terrazzi, grazie all’estrema comodità e al suo disegno poetico e decorativo. Stabile e durevole, è disponibile in una gamma di colori soft che va dal verde foresta ai toni mauve e grigi.
Scopri questi articoli su